“…Per Ferlisi la realtà è soprattutto colore per campiture armoniche e forme sintetiche ordinate e dialoganti in spazi accoglienti. Le soluzioni formali si affacciano appena alle magrittiane invenzioni di surreali provocazioni percettive e cercano, piuttosto, esiti di nitida plasticità, con poche sfumature, se non l’evidenziazione di una carezza di luce che esalta la modulazione, gli accostamenti o i contrappunti cromatici delle forme emblematiche che attraversano la sua fantasia.”
Giorgio Segato
“…I quadri di Francesco Ferlisi, connotati da una figurazione visionaria, nascono dalla reazione alla progressiva disumanizzazione del mondo nel culto del simulacro artificiale e tecnologico. Immaginarie e geometriche strutture architettoniche si fondono, nelle sue opere, con emblemi della realtà quotidiana, sullo sfondo di cieli luminosi che sembrano rappresentare tutto quello che rimane di un ambiente naturale quotidianamente aggredito e violentato.”
Gabriele Simongini
- Italo Marucci
- Sergio Garbato
- Duccio Trombadori
- Ferruccio Veronesi
- Antonio Sorgente
- Francesco Butturini
- Camillo Ravasi
- Italo Evangelisti
- Michele Fuoco
- Vittorio Esposito
“…In questo senso il suo linguaggio può essere collocato in ambito metafisico per la sua capacità di rivalutare il soggetto e attribuirgli un significato diverso da quello che “appare” dalle “forme”, per lo più geometriche, utilizzate per creare nello spazio pittorico “situazioni” che si stagliano su limpidi scorci paesaggistici. Ferlisi usa la pittura non come pretesto per esprimere un concetto “letterario” ma per dare all’opera significato di “pittura” esaltandone gli elementi che ne sono alla base: la forma e il colore sorretti dall’invenzione. La sua ricerca si concretizza in una pittura raffinata, ricca di sorprendenti risultati di spazialità e preziosismi cromatici.” - Carlo Federico Teodoro
- Carlo Di Stefano
- Elio Mercuri
- Renato Civello
“…Trovo qualificante che l’artista sia riuscito ad evitare il timbro puro, che sembrerebbe logico in una scansione strutturale che qua e là fa pensare ad un organismo musivo; e anzi la delicatissima migrazione tonale, attuata a volte in una scala appena percettibile all’interno delle singole partizioni, avvalora, di là dall’esercizio di bravura, i percorsi dell’emozione.” - Francesco Chiarini
- Dino Pasquali
- Flavia Casagranda
- Aurelio T. Prete
- Vinicio Saviantoni
- Ludovico Ragghianti
- Vinicio Coppola
“…Si vede subito che Ferlisi ha guardato con simpatia sia a Magritte che a De Chirico. Ed in seguito a queste “attrazioni fatali” ha dato la stura ad una ridda di “surreali provocazioni” allo scopo di salvaguardare, dalle quotidiane violente aggressioni, un mondo in cui il colore riesce a dialogare pacificamente con geometriche strutture architettoniche dove il silenzio regna sovrano; un silenzio che rende ancora più percettibile e intrigante la capacità dell’artista di potersi estraniare, grazie ad una non comune tavolozza, da un contesto sempre più disumanizzato anche per via delle crescenti e penalizzanti lusinghe tecnologiche. Un mondo in cui la mente, obliosa dell’ora che passa, riesce a vivere con intensità quegli incantamenti policromi, quei preziosismi cromatici che Francesco sciorina, con incalzante profusione e che genera, nemmeno a farlo apposta, i sintomi più suggestivi e totalizzanti della cosiddetta sindrome di Stendhal.” - Antonio Mendoza
“…Oggetti tutti bagnati da una luce misteriosa, e portatori di colori tanto vivaci quanto contrastanti che, uniti alla sobria severità della composizione (mai completamente simmetrica), instaurano un discorso di inquietante serenità: il contemplatore soccombe davanti alla logica inconcepibile di questi accostamenti che, nel quadro, diventano “normali”.” - Luciano Lepri
- Andrea Cilento
- Fernando Bassoli
- Maria Teresa Palitta
Ogni opera un evento, dal figurativo surreale alla sorgente metafisica, da cui esplodono mondi e rinascite. Lo splendore della luce, tra simbolismi e oggettistica, copre il panorama universale; tutto è immerso nel dilemma, anche ciò che si stacca e ruota nell’aria, come vibrante paradosso.
Le creazioni, in danza cosmica, rivelano incandescenze segrete, equilibri, contro il pericolo imminente. Tutto coesiste: dalla potenza immaginaria all’ipotesi geometrica da cui sorge la perfezione.
Per l’esposizione in America, la bandiera degli Stati diventa oceano;
gronda sangue; una sfera metallica sovrasta il cuore dell’unione: la Casa Bianca è in pericolo.
Nel quadro Alla conquista di Manhattan, la bandiera si trasforma in vela.
Le torri riempiono il cielo. Tutto si ricrea, come albero fecondo.
Il suo ardore descrittivo traduce dualismi e nascondimenti. Fa nascere il fiore dall’assurdo. Dipinge l’ipotesi e il fermento. La sua è un’arte fuori norma, con giochi suggestivi e proverbiali levigature.
Ferlisi racconta la metamorfosi, tra reale e surreale.
L’elogio del globo e gli altri elementi, le aperture del suolo, la flora artificiale, il cuore azzurro del cielo, costituiscono ciò che può essere definito il patto emozionale, tra pensiero e forma.
Improvvisamente il concettuale si innesta al metafisico, attraverso la profondità degli sguardi: le pupille diventano aperture, proseguimento, mistero, oltre la tematica che vede in esposizione, tra l’oggettistica, i magnifici cappelli.
Con l’aspetto ornamentale, infatti, a completamento di uno stile, egli sa ottenere figurazioni eccellenti.
Nella recente personale, nella Galleria Margutta, al 55 della storica via romana, Ferlisi mostra di aver capito in profondità il senso dello stupore. Egli segue una linea invidiabile, forte, evocativa, la quale traduce alla perfezione l’ingorgo ideologico, quando tutto si scioglie e si riannoda. Come un’arma segreta, il concerto ovulare, le sospensioni, le rotazioni, fisse e dinamiche, procedono, tra gli azzurri e i rossi, i gialli e i verdi; nel sistema vi è un programma interiore con duplice linguaggio, il quale smuove e accarezza.
Le coincidenze, tra forza edificante e sovranità stilistica, lo premiano, di ritorno dall’America, dove ha mostrato l’inverosimile, artisticamente, per lodare una terra contro la quale ci si scaglia.
Eppure, la straordinaria bandiera, a strisce con le stelle, continua a sorvolare gli oceani.
- Luigi Tallarico
- Giuseppe Massimini
- Maria Pia Giuliani
- Antonio Valicenti
- Roberta Fiorini
- Daniela Bellotti
- Tiziana Boldrini
- Giorgio Zito
- Paolo Loria
- Enrico Locatelli
- Paolo Zauli
- Gaetano Marinò